COMUNQUE op. 25 n. 3

 Tu che non sai parlarmi d'amore
per timidezza o per voluttà.
Tu che non sai riempire ogni vuoto
della mia anima e della mia mente.
Tu che non sai cos'è il desiderio
la sensualità in un bacio o la pacata dolcezza.
Tu che non sai fermare il tempo
con la passione che nutre gli amanti.
Tu che non hai la freschezza
di una giovane allodola.
Tu che non hai lo splendore
di una calda notte di luna piena.
Tu che non sai darmi conforto
nei lunghi affanni di questa vita
e che COMUNQUE io
... ti voglio ancora!

ANNIVERSARIO op. 25 n.1

Pozzanghere di blù
rubate all'immenso cielo
e i nostri passi a cercare
la sincronia ridendo.
E' il mare
come un'antica lavandaia
sbatte sugli scogli
a ricordarmi una ragazza
dallo sguardo smarrito e basso.
Nella vaga ansietà
di un giorno pieno di sole
preciso riapparve
il sentiero della vita.
Oggi è ancora nuovo
intatto, lucente e
si acuisce di sensazioni rare.
Rinasce con forza
una travolgente passione
dalla scheggia sulla roccia.
Nella mia anima
è disegnata la tua figura,
dolce costante visione.
Il cuore che batte
nell'inebriamento, ed in esso
sono nati
la divinità e l'ispirazione,
la vita e le lacrime,
la forza, l'amore.
Una terra calda
di essenze selvagge che
s'assopisce al canto di grilli.
Un altr'anno si è aggiunto
a quelli sin'ora vissuti,
anni pieni di gioia,
di sottili pene d'amore,
anni pieni di sogni
nascosti nel buio della memoria,
anni di mute speranze.
Sei tu le labbra
che hanno dato vita alla risata,
frazioni di purezza
senza fine.
Sei tu splendore solare
della neve.
Sei tu il gabbiano
che ha fatto cadere
la bacca sull'isola lontana,
scoprendo che ogni cosa è vera.
Siamo amanti e siamo soli,
costruiamo sogni traendoli dall’amore.
Siamo vagabondi e siamo santi,
figli dell’incontro fortunato.
Sei tu e sono io, oh!
vorrei che tutto
fosse più semplice.
Ma non parlare più,
cuore che pulsi nel mio petto ansioso,
godi la purezza del pulcino
che saltella e pigolando
si rifugia tremolante
sotto le tue ali per nascondersi,
dagli tutto il tuo calore,
portalo con te per sempre e
gli anni passeranno ancora,
veloci e inesorabili.
Ma, ai margini di essi,
sempre affiorerà alla mente
un ricordo dolcissimo
sapere il nome di un amore
che vivrà per sempre.





VERRO' A SVEGLIARTI op. 25 n. 2


Verrò a svegliarti,
mentre dormi in un mare d'erba
stupendo fiore di questa tortuosa vita,
mi chinai, ti colsi
ed al sole mancò il tempo d'appagarsi.
Scacciammo i demoni
e tra i giunchi riposammo,
oggi una nuova stagione
splende in mille fonti
mischiati stanno
destini e fantasie.
Quanto mi piace
disegnare nella mia mente
il tuo volto
che mi sorride
e tutto è come prima
eterna luminosa realtà.
Come potreste staccare
l'onda dagli oceani,
le foreste dai loro eterni silenzi
e l'amore di lei
dalla profondità del cuore mio?
Anche se il cielo
dovesse mutare il suo manto
e gli oceani divenire ghiaccio,
se l'oleandro diventasse
monumento di cenere
MAI ... smetterei
di svegliarti.

CREDERCI op. 24 n. 3

No, non credo più a nessuno,
non m'appartiene più il futuro,
penso ... penso ...
penso a quello che sono stata.
Cosa ho fatto?
Ho amato?
Forse non tutto è inutile
piena d'ansie segrete,
ora ... ora io mi struggo,
basta
con le colpe ignorate che affiorano.
Chi ci salva da noi stessi
chi ci salva dai pensieri
dalle brame represse
dai nostri terrori nascosti.
MA!
Io lotterò
tornerò a respirar la vita.

MASTER CLASS

Associazione Musicale Culturale
“DOMENICO SARRO”
Corso Vittorio Emanuele 188 -
Palazzo “DISCANNO” - TRANI
SarroMusicaEstate2012
CONCERTO FINALE
Master Class
“L'Opera pianistica dal '900 a oggi”
per Solisti e Duo Pianistico
Docente Dott.ssa Celestina Masotti
Auditorium “Dr. Vincenzo Falco” – Palazzo Discanno
Mercoledì 12 settembre 2012 - Ore 19.00

PROGRAMMA
J. Brahms (1897)     3 Intermezzi Op.117
I. Albeniz (1909)     Cantos d’Espana Op.232  Alessia Bozzi
C. Debussy (1918)  Children’s Corner              Annarosa Partipilo            
                               Preludio Canope                Pierpaolo Vilella
O. Respighi (1936) Pezzi caratteristici a 4 mani
                                                                        Linsalata- Partipilo
M. Ravel (1937)     Ma mère l’Oye a 4 mani
                                                                        Savino-Tanzella
A. Casella (1947)   Pezzi infantili Op.35
                                                                        Cinzia Labarile
                              Pupazzetti a 4 mani
                                                                       Linsalata - Partipilo
F. Poulenc (1963)  Villegeoises
                                                                       Domenico Linsalata
J. Cage (1992)        4’33”
                                                                       Alessia Bozzi
                              Metamorphosis n.3
                                                                       Fabio Bellomo
                              In a Landscape
                             A room
                                                                      Domenico Linsalata
                            A room pianoforte preparato
                                                                      Pierpaolo Vilella

Il Master, imperniato sui linguaggi e gli stili dei compositori pianisti dalla nascita delle avanguardie musicali ad oggi.
Come risolvere le problematiche che si presentano dall’apprendimento di un brano di musica contemporaneo, attraverso le texture e le notazioni non convenzionali, alla realizzazione sia solistico che nell’ambito cameristico del duo pianistico.
Un excursus storico dal romanticismo tedesco a quello spagnolo percorrendo l’impressionismo francese e la musica moderna italiana approdando a quella contemporanea americana.

UN' OMBRA op.26

Un'ombra vagava in città
al fragile eco
d'un debole suono lontano,
era un suono che
ricordava lo stormire delle fronde
agitate dal vento e
lo zampillio così lento
d'un rio cristallino.
Quando la città rideva al sole

e la gente ti cerca
tutto lo splendore della tua pelle,
la luna sempre alta nel cielo,
e tutte le stelle come diamanti
e questo strano, strano silenzio
rende tutto più dolce.
Solo, solo un'ombra era rimasta,
spettatrice tra tutte
quelle case d'onice e d'alabastro,
forse aspettava la fine di tutto
o forse una nuova Vita.
L'Angelo dalla pelle nera.

IMMAGINARE




Tu vedi le cose e ti chiedi "Perché"

Io sogno cose che non sono mai esistite e mi chiedo "Perché no?"

A proposito di ... IL 900'

Nel corso del secolo scorso, la musica è stata contraddistinta  da notevoli sconvolgimenti.
Cambia il concetto di suono, di melodia, di armonia, di ritmo e di esecuzione.

SUONO
•    al SUONO si contrappone il silenzio ed il rumore che diventano nuova risorsa per i compositori,
•    sono utilizzati tutti i registri utilizzando tutte le dinamiche,
•    nuove sonorità derivano dal colpire, bussare il legno del pianoforte, parti metalliche sfiorate o strappate, cluster con avambracci,
•    il pianoforte viene sfruttato  con naturalezza percussiva,  gli archi si aprono ai monesis, triesis, mobemolli, tribemolli,
•    l’interesse nelle textures, nelle masse sonore, nei singoli suoni, nei timbri e nel loro contrasto, trasformazione e posizione in uno schema di tempo, diventano fonte di nuovi suoni.

  Sono di scena i Futuristi italiani Martinetti e Russolo all’inizio del secolo, ad inaugurare la tendenza che contraddistinguerà tutto il secolo: l’inclusione progressiva nell’universo musicale di ciò che è generalmente considerato rumore.  Più tardi Varèse introduce le sirene in Ameriques, rumori prodotti dalle chiavi del flauto in DensityIonisation è per sole percussioni.
  Cage si proponeva di sperimentare l’infinito delle fonti sonore possibili in un terreno abbandonato, in una discarica, di una cucina o di un soggiorno. Tale desiderio lo porta a preparare il pianoforte Sonate e interludi, introducendo corpi estranei tra le corde come elastici, gomme, noci, chiodi, monete, cunei di legno, A Flower per voce e pianoforte chiuso, Water Music dal tritaghiaccio alla pentola a pressione, sino a giungere al famoso e trasgressivo 4’33’’ invitando il pubblico ad ascoltare i rumori dell’ambiente circostante.
  Siamo arrivati a considerare uno sfruttamento dei "margini" del musicale incidendo sugli atti e sui gesti  legati alla musica, una teatralizzazione della musica.
Berio sfrutta nelle sue Sequenze le risorse inconsuete ed insolite degli strumenti e della voce.

  All’indomani della seconda guerra mondiale, le grandi scoperte nella fisica, nell'astronomia, nella matematica, le conquiste geografiche, archeologiche, il progresso tecnologico coinvolgono ampi settori del mondo della cultura e l’invenzione del disco e del magnetofono offre ulteriori idee: si ascolta un suono al rovescio, lo rallenti, lo acceleri, lo misceli ad altri...
  Nel 48’ Schaeffer con Etude aux chemin de fer  apre la musica a territori inesplorati: è l’avvento della musica concreta che in seguito sarà ribattezzata elettroacustica ed ancora acusmatica termine ispirato a Pitagora che sottolinea come il fruitore sia invitato ad ascoltare una musica di cui non vede la fonte (da non confondere con quella elettronica).
  Stockhausen con Gesan der Junglinge del 56’e Berio con Tema del 58’.
Infine il passo successivo è ...  il computer. Il computer che affascina chi crede nel connubio tra scienza e ricerca.
  Fuori da questi contesti si pone la musica stocastica ovvero quella musica governata da leggi statistiche con Metastasis, Pithoprakta di Xenakis del 53’-56’.
Boulez concepisce l’ambiente elettroacustico come il prolungamento e l’espansione della scrittura strumentale.  Coinvolge un’ingegnere italiano a costruirgli la 4X che trasforma,  in tempo reale, i suoni strumentali in suoni elettronici Repons  e in …Explosante-fixe… per flauto Midi e orchestra da camera, fa partire gli eventi elettronici quando riconosce nella parte solista dei segnali, anche Sur Incises per pf. arpe e percussioni 1996-98 ...  "La musica è un’arte non espressiva".



MELODIA 
    la MELODIA deriva da molte fonti, diverse dal sistema  tonale, come la: 
  • pentatonica, esatonale, scale modali,sistema dodecafonico, scale ottatoniche; 
  • sistemi di origine etnica  provenienti dall’Arabia, dai paesi slavi , balinesi, africani, cinesi....
  • tende ad evitare la triade, con stretti e/o ampi intervalli, come la II minore la VII maggiore
  •  la "forma" della linea melodica procede a zig-zag, piuttosto frastagliata, ascendente e discendente, spesso, per niente "cantabile"
  • la melodia non viene poggiata  dalle progressioni armoniche, la dominante e la tonica perdono l’antica funzione di tensione e risoluzione, ma si avvale della presenza di appoggiature, di accordi tonali, individuali
  • mancanza di disegni simmetrici e di frasi antecedenti e conseguenti, o relazioni a sotto frasi e  a frasi consequenziali,
  •  la melodia può effettivamente trarre la sua identità e impulso da un motivo ritmico
  •  spesso si rivela imprevedibile, irregolare, atematica e asimmetrica.


ARMONIA
  •  presenza di un maggiore  cromatismo all’interno delle tonalità,
  • cadenze dominante-tonica evitate,
  • un maggiore utilizzo di accordi alterati tritoni (IV aumentate- V diminuite) con tonalità dal carattere indebolito da schemi diatonici e triadi, 
  • priva di regole armoniche, con pentatoniche, triadi nella stessa tonalità,
  • bitonalità o suonare insieme due accordi o schema tonale dalle differenti tonalità,
  • armonie trasferite, triadi che si muovono in progressione, ma non all'interno di una specifica tonalità,
  • accordi cluster (da tre a più note contigue) o note aggiunte che tendono a mascherare una specifica tonalità, 
  • quartali e quintali o accordi e schemi tonali costruiti con quarte e quinte, 
  • ottave dispiegate e separate lungo l’ampia gamma della tastiera, in modo da oscurare la tonalità e portare all’ 
ATONALITA’

  •  con assenza di un centro tonale,
  •  l'uso di tutti i 12 suoni in poche misure del brano,
  • i 12 suoni oltre che nella forma originale, vengono permutati in forma inversa, retrograda e  retrograda-inversa, in tutte le 12 toniche, anche in serie parziali,
  • estensione della serie ad altri elementi mus. come i valori, registri, dinamiche, articolazioni,
  • suoni che vengono combinati in rapporti di intervallo più dissonanti come VII maggiore, II minore, IX, tritono,
  • progressioni di accordi che non portano dalla tensione alla risoluzione, anche se si ascoltano e si sentono.     
 F. Liszt con Nuages gris 1881 e Bagatelle, sans tonalitè 1885 già instabilmente tonali, R. Wagner, E. Satie che vent'anni prima della Harmonielehre di Schoenberg  utilizza le sonorità degli accordi per quarte nel I Atto di Le Fils des étoiles 1890-92, A. Schoenberg compone i Tre pezzi per pf op.11 radicalmente atonali e le op.23/24/25 composte nella "tecnica seriale "qualcosa che avrebbe garantito la supremazia della musica tedesca per i prossimi cent’anni, i suoi allievi A. Berg e A. Webern, e anche J. Brahms, R. Strauss, A. Scriabin si staccano dalla tonalità pensando di organizzare la loro musica intorno ad un "accordo mistico" costituito da intervalli di quarta Sonata n°9 del 1913, le rivoluzioni di C. Debussy con il suo Iberia 1908 ed i suoi due libri di Preludi 1910-13, M. Ravel conquista nel 1907-08 con la Rhapsodie espagnole e Ma mére l'Oye, B. Bartók con i suoi idiomi nazionali folklorici, propone il suo stile personale dal 1908 studiando i canti popolari ungheresi e rumeni, A. Casella, G.F. Malipiero, I. Stravinskij, F. Busoni, C. Ives con la Concord Sonate datata 1909-15, P. Boulez,  O. Messiaen. 


RITMO

• uso di metri irregolari 5/4, 7/8, ecc. con cambi frequenti durante la composizione,
• uso di tempi irregolari come 8/8, 10/8, 11/8, 15/4 ecc.
• due o più ritmi simultanei creando poliritmicità,
• schemi  ritmici ripetuti con accenti spostati,
• gruppi di schemi ritmici con metri differenti nelle stanghette spostando gli accenti,
• ritmi jazz e/o blues, sincopi,
• figure ostinate con influenze etniche,
• brani senza misure, assenza di stanghette,
• battute misurate ma libere con largo uso di accelerandi e ritardandi.


B. Bartók, studioso della musica popolare dell'Europa orientale e del Medio Oriente fu uno dei pionieri dell'etnomusicologia. L'incontro con Z. Kodály influenza il suo stile e insieme raccolsero musica popolare magiara improntata su figure ritmiche di matrice folklorica. La sagra della primavera (1913) di I. Stravinskij contiene  frequenti esempi di poliritmia ed alcuni esempi di bitonalità.

 

RICHIESTE ESECUTIVE

• legende esplicative per la dinamica, la durata, segni d’articolazione,
• sintassi extramusicali,
• combinazioni di cluster bianchi e neri alternati ad accordi convenzionali per ammassare sonorità,
• uso di dita, mani, avambracci per eseguire cluster, unghia o polpastrelli per corde
• uso inappropriato del legno del pianoforte, delle corde e pf. preparato,
• note in box con effetti aleatori,
• improvvisazioni pilotate.
 

A proposito di ... LA PERFORMANCE 4

Voglio cominciare rispondendo a due interventi che ho ricevuto sul social-network (ovviamente ometto le generalità). Anzi perchè non commentare direttamente sotto ogni post che v'incuriosisce o che vi provoca una qualsiasi emozione?
 Le domande, come pure le risposte servono a tutti per confrontarsi, crescere e sentirsi accomunati dalle stesse sensazioni ... e magari dai traguardi positivi raggiunti che aumenterebbero l'autostima di chi desidera rimanere momentaneamente in disparte (per timidezza, e che spero possa aiutare a superare).

D. Buondì Celeste oggi ho provato a studiare per due ore, e verso la fine della seconda è incominciato un doloretto.. Non so come gestire lo studio o se riposare ... che mi consigli?

R. La consapevolezza. Si ... la consapevolezza contemplato nel 3° post può essere gestito in tante situazioni:

 # sei consapevole quando rimandi quanto più possibile le cose da fare?
Con lo studio metodico e frammentato (anche solo 4 battute al giorno di ogni autore, ma sviscerate in tutte le maniere) si acquisisce consapevolezza nell'uso dei tendini e dei muscoli impiegati, tale da 'sentire e trovare' dove applicare più zone di rilassamento possibili. I tendini vanno continuamente ossigenati per non infiammarli.

# conosci i tuoi limiti e i tuoi difetti, ma ti ci nascondi dietro?
 ''Indorarsi il dovere'' ovvero accontentarsi del primo risultato ottenuto, per poi ... ''ma come, ieri mi riusciva e oggi non lo so più'' ... al termine della prima stesura del brano bisogna pazientemente ricominciare a studiarlo come se il testo lo avessimo comprato ieri ... e così sino al giorno della performance, con la differenza che ogni volta successiva  si raddoppieranno le zone studiate 4,4 ... 8,8 ... 16,16 battute (certo bisogna adeguare l'applicazione a seconda della fraseologia che non sempre è regolare, ma che preventivatamente abbiamo sezionato).

# sei sempre presente in ogni attimo della giornata vivendolo intensamente?
Ovvero sei sempre presente e concentrato quando ti applichi, la mente deve sempre essere vigile, non puoi pensare di studiare solo meccanicamente i passaggi ... il coinvolgimento deve essere totale così da colmare le lacune oculatamente senza dispersioni d'energia.

# assapori i profumi?... e le sensazioni?
Bisogna ricreare l'ambiente rilassato della nostra stanza dove ci alleniamo, riproponendolo nella sala della performance, ... una settimana prima va provato l'abbigliamento, scarpe comprese, per non essere ''distratti'' da inconvenienti facilmente risolvibili con precedente attenzione.
 E' inevitabile, quando ci poniamo delle mete, che ci siano alcune barriere da superare ed a questo proposito bisogna riconoscere le situazioni che potrebbero sabotare i tuoi sforzi verso il progresso.
 Infatti occorre anche sapere il perché non si riesce ... come usi il tuo apparato muscolare ti aiuterà a gestire lo studio ... pensare solo alle note, al solfeggio, alla dinamica tralasciando l'ascolto di quello che sortisce dal tuo strumento, vuol dire aver perso metà del godimento alla tua performance ... infatti le note vanno pensate prima di essere emesse ... vanno rispettate le conseguenzialità nei rapporti delle sonorità ... è dal primo suono emesso che si dipartono tutte le dinamiche seguenti.

D. Ciao Celestina, mi chiedo chi di noi non ha avuto, e magari ancora ce l'ha, anche uno solo di quegli impedimenti psicologici ? Quindi mi incuriosisce !
R. Bene!!! la curiosità è la maestra dell'eccellenza ... è il motore in cui è riposto tutto il nostro futuro.
Gl'impedimenti psicologici sono solo nostri film, credenze a cui ci attacchiamo per meglio sabotarci le potenzialità che possediamo. E, come un film possiamo immaginarne il contrario, allenandoci ed abituandoci sistematicamente alla positività. PROVA ... comincia da ... OGGI
TUFFATI

A proposito di ... LA PERFORMANCE 3

R A L L E N T A 
rallenta quando studi ... rallenta il tuo ritmo di vita frenetico.
 Studia lentamente … molti di noi vogliono raggiungere presto risultati eccellenti ... ma la nostra mente ha bisogno di incamerare le nozioni poco per volta ... riflettendo i movimenti per la spazialità, la memorizzazione dei suoni e dei ritmi, la pressione del dito per ogni tasto.
 Prova da OGGI  e già ti accorgerai della differenza… vedrai che il gusto di suonare cambia perchè hai cambiato sistema di studio ovvero R A L L E N T A e vedrai cambieranno tante altre cose, anche nella tua vita.

 Riflettendo su quello che studi aumenti “la consapevolezza” di quello che succede. 
Questa è la prima cosa ...  la consapevolezza.

E poi se ancora qualcosa non riesce come vorresti, ricorda semplicemente che l'unico modo per perdere la partita è smettere di giocare, se continui a giocare ...  poi migliori finchè non inizi a vincere anche tu.

Approfittane per rallentare i pensieri, quel tempo lo puoi sfruttare, può benissimo non essere tempo perso, anzi, se lo usi per quello che è utile per te, a quel punto è tempo investito nel migliore dei modi e ti darà risultati incredibili.
Abituati ... è una questione di allenamento, fai sempre il meglio che puoi e migliora un pochino ogni giorno.

Rallentare i pensieri, quante volte mandi gli stessi pensieri veloci in circolo, ripensare più volte alle stesse cose, velocemente.  
Invece se li rallenti ... sulle stesse cose ci passi meno volte e in quel modo puoi liberare la tua mente per pensare a cose utili per te.  Non è facile da capire all’inizio ma continua a provare.

E allenati tutti i giorni ... per tutti i brani ... di tutti gli autori ... anche la ''semplice scala''.


A proposito di ... LA PERFORMANCE 2

 Allora ??? OGGI hai provato a reagire, almeno in una situazione, a sostituire la paura con la sicurezza !!!
Facile a dirsi ... vero.
 E a provare entusiasmo invece che sconforto ???  Altrettanto complicato.
Per una vita abbiamo pensato che certe cose funzionassero in un certo modo, quello ci hanno sempre detto. 
 Ma se segui bene ti accorgerai che spesso funziona nel modo esattamente opposto e quando te ne accorgerai, ti cambiera’ tutto e sarai in grado di ottenere risultati che non avresti mai pensato di essere capace di ottenere.

 Sono concetti contro-intuitivi ma proprio per questo sono molto preziosi. La vita è una lotta contro i propri limiti ... contro le proprie debolezze. Pensa alla gioia di aver vissuto pienamente la tua esistenza ... pensa come ti sentiresti felice dopo aver suonato in pubblico dominando la tua paura ... la soddisfazione di godere TU in prima persona della sicurezza che dimostri ... IMMAGINA !!!

 Concentrati e vediti nel tuo futuro ... la mentalita’ che usi e’ fondamentale ... chiudi gli occhi ... immagina gli applausi ... anzi sentili ... lasciati guidare da quel senso di potenza che ti pervade ... ti senti padrone del mondo ... padrone di TE ... vincere dando il meglio di sè ... comincia da OGGI ... tuffati in questa avventura.

Meglio vivere con grande convinzione ... primo interprete della scena della tua vita ... metti in pratica al meglio che puoi, in fondo non è necessario essere perfetti, l’importante e’ che fai veramente il meglio che puoi per quella che e’ la tua situazione in ogni momento e che migliori un pochino ogni giorno cosi’ vai nella direzione giusta.

 Comincia a sorridere delle tue paure  Prova entusiasmo, anzi fai la prova davanti allo specchio   Solleva fisicamente verso l'alto gli angoli della bocca per illuderti che tutto va bene.  Illuderti ??? certo come quando andiamo al cinema ed il film ci coinvolge, tanto da sembrare tutto vero, ma in fondo sappiamo benissimo che è finzione ... eppure ci sembra VERO.  
 Dunque sappiamo cedere all'illusione e dunque possiamo cedere all'illusione di essere invincibili, all'immaginazione, aumentando notevolmente l'autostima; ... timidezza... inadeguatezza.... insicurezza ... panico ... ADDIO ... non possono più rovinarti la vita, e visto che ne abbiamo una e anche breve, abbiamo tutto il diritto di viverla al meglio ... fatti un bel film ... il tuo.

  Immaginati al pianoforte, fallo a tinte forti, vestito in modo sgargiante, magari anche il tuo pianoforte ha un colore insolito, allegro, ho provato a colpirti già io mettendo l'immagine di una piscina-pianoforte in questo blog, solo come suggerimento ... tutte le volte che ti siedi al pianoforte per preparare la tua performance per ...  
                                                             DOPODOMANI




NOTE di SOGNO

l'ASSOCIAZIONE ATHENAEUM
presenta 

NOTE di SOGNO
Incontro con la Musica di Celestina Masotti
Prima Esecuzione Assoluta  27 Maggio 2012 Barletta ore 19,00
AFORISMA op.18 Solo per Oboe
Angelica Soldano - Oboe
TEMPO DI VALZER op.19 Solo per Clarinetto
Et-Hem Haxhiademi - Clarinetto
SCHIZZO op.20 Solo per Sassofono Contralto
Riccardo Di Venere -  Sax
BISTICCIO op.23 per Duo di Clarinetti
Et-hem Haxhiademi / Damiano Mangino - Clarinetti
SKYRIANA op.15 Antica melodia popolare Greca per Flauto Dolce, V.lino e V.cello
Sara Campobasso - Flauto Dolce
Michela Dellino - Violino
Giovanni Astorino - Violoncello
Tre Liriche MODERNE op.30 su Poesie di Nunzia Binetti per Soprano e Pf.
1.     Tendenze (Valzer)
2.     Non solo suoni
3.     Un Prima. (Romanza)
Annalisa Balducci - Soprano
Celestina Masotti - Pianoforte

Esecuzione in Prima Assoluta

Corato, martedì 13 marzo alle ore 18,00  presso la Libreria "Secopstore", verranno eseguite in prima esecuzione assoluta, due mie liriche musicate sulle poesie di Nunzia Binetti
TENDENZE  Valzer Op.30 n.1 per Soprano e Pianoforte
UN PRIMA  Romanza Op. 30 n.3 per Soprano e Pianoforte
Il cuore della donna è come uno strumento: tutto dipende da chi lo suona.  






(S. Prospero Tirone)

OGGI

Non ci sono percorsi da cercare...c'è la strada in cui credi...e il coraggio di andare. 

Tendenze di NUNZIA BINETTI

A me basta un cielo di vetro
o di carta, su cui poggiare il viso
purché sia cielo
e mi basta una secca di rami, non vera
in graffiti, dove fissare, a tempo, il nido di passero
che sono.
Non scorgi azzurri se dimori ombrosi sempreverdi.
Legare, devo, legare i polsi a nuvole
cercando il volo prima che mille cipressi
ardiscano straziarmi, cadermi addosso
come pietre sepolcrali;
immenso è il timore del buio
quella sparsa di nero su orizzonti
indecifrabili.


Non solo suoni di NUNZIA BINETTI


Abbàssati di mezzo tono
quando m’immusichi e mandami
segni diversi, non solo suoni d'articolata bellezza.
Tornami  brivido lungo la schiena
in questo spazio aperto al seme del nulla
dov’è quadro privo di immagini ogni memoria.
Avverto
odori aspri in un fluido traffico d’anime e menzogne
quello dell’erbe divelte appena, però,
più regge il  confronto
di noi due che fummo
quel tintinnio veloce di corde sul violino
il mento spinto debolmente sul suo legno
un voltarsi di spalle all’orchestra
di un’ opera d’arte il disperato, mal riuscito
tentativo.

Ramin Bahrami

  Bach e Bahrami che magia

"Un mago del suono
un poeta della tastiera"


Il Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari ha accolto,
sabato 21 gennaio,  il giovane pianista iraniano Ramin Bahrami, considerato il maggior interprete a livello mondiale della musica di Johann Sebastian Bach.
Un’atmosfera gradevole sottolineata dallo stesso Bahrami che ha espresso il suo grande piacere nell’essere ospite di un Conservatorio tanto prestigioso, e soprattutto una sincera ammirazione per il grande entusiasmo profuso che, ha ribadito più volte nel corso dell’incontro, serve a tener salde l’ispirazione e l’amore per la musica.
Una musica che vede in Bach un autore di assoluta modernità, che possiede con l’Italia una serie di legami stretti e indissolubili. Si può considerare Bach un musicista tanto moderno al punto da esser stato capace di esprimere in maniera compiuta e razionale nella propria musica il concetto di “ democrazia” o globalizzazione che dir si voglia espresso compiutamente in una semplice Fuga a quattro voci, dove ciascuna di esse, pur mantenendo intatta la propria indipendenza,  è capace di dialogare con le altre.Un’ammirazione sconfinata, quasi sacra è quella che lega il maestro alla musica di Bach, quando esegue una musica, quella di Bach, che nasce nel silenzio, muore nel silenzio e va oltre i confini del tempo e dello spazio. A suggellare questa idea atemporale della musica bachiana, un’esecuzione di rara perfezione dell’Aria tratta dalle 32 Variazioni Goldberg, che ha visto Bahrami esibirsi al pianoforte per la delizia di tutti i presenti.
La conferenza concerto è proseguita con una discussione sul legame tra Bach e Scarlatti a confronto, scelti dal maestro per rendere omaggio al 150° Anniversario dell’Unità di Italia, sottolineando i punti di incontro ma anche le profonde diversità.
A conclusione dell’incontro Ramin Bahrami ha esortato i giovani musicisti a perseverare con tenacia e costanza, ricordando l’esperienza personale di un giovane esule dalla propria terra che ogni giorno, nella musica di Bach, trova conforto e ispirazione.

Provare per credere

Opportunità





Nessuno conosce le proprie possibilità
finchè non le mette alla prova.
(Publilio Siro)

A proposito di ... PEDALI

 Su un pianoforte a coda, il pedale sinistro sposta la tastiera leggermente a destra in modo che i marteletti colpiscono una corda di meno.
La maggior parte dei tasti di un pianoforte colpiscono tre corde, con le note più basse che hanno una sola corda, da qui il nome Una Corda che significa letteralmente "una corda" da quando il pedale è stato introdotto dall'inventore del pianoforte Bartolomeo Cristofori.

  Su un pianoforte verticale, il pedale Una Corda  non sposta la tastiera. Invece, avvicina i martelletti più vicino alle corde, per questo motivo si chiama Pedale di Sordina o solo Sordina, creando differenze rispetto ad un pianoforte a coda ovvero cambia il suono dando ai martelletti meno distanza da percorrere risultando un suono più morbido, ma non ne cambia il colore e l'atmosfera.
E' importante notare che il pedale Una corda va abbassato con il piede sinistro prima dell'effetto e non è destinato ad essere un pretesto a suonare più piano per i pianisti, invece il suo scopo primario è quello di cambiare il colore del suono. La nomenclatura del pedale 1C. è posta al centro dell'endecalineo (vedi RITMO) e termina quando incontriamo 3C.
Assicurarsi prima la possibilità di suonare più piano possibile senza l'aiuto del dolce pedale ed in seguito sperimentarne gli effetti con il pedale Una Corda!

 Il Pedale Tonale o pedale centrale, si trova esclusivamente sui pianoforti a coda, si abbassa con il piede sinistro dopo la nota e solo quella nota, o l'accordo che desideriamo prolungare e non le note successive, come effetto Organo. La sua funzione è molto importante perché permette di vibrare per "simpatia" solo gli armonici attribuiti come struttura portante del passaggio; contrasta ad esempio uno staccato, oppure si fonde con il Pedale del Forte, o sostiene intervalli molto ampi come le strutture accordali debussiane.
Gli effetti risultano più evidenti se lo si impiega nel registro inferiore dove le corde sono più lunghe. 

 Il pedale posto a destra è in genere chiamato Pedale del Forte o di risonanza perchè accresce il volume del suono prodotto con tutti gli armonici. Quando usiamo questo pedale per mantenere il suono di una nota o di un accordo altre note vibrano per "simpatia" perchè gli smorzatori sono alzati liberando così tutte le corde. Le vibrazioni per simpatia sono quelle che si producono in un determinato corpo con la stessa lunghezza d'onda, o frazione intera di essa, di altro corpo posto in vibrazione precedentemente. Suoniamo ad es. il DO 3 centrale senza pedale, avvertiremo le vibrazioni della sola corda percossa e liberata dallo smorzatore, con il pedale del Forte invece, 200 corde sono poste in condizione di vibrare per simpatia. E' preferibile catturare il suono dopo che il martelletto colpisce la corda, ma a volte si può abbassare il pedale contemporaneamente all'accordo o addirittura prima, o per riverbero dopo l'accordo staccato; come si può abbassarne la metà, o un terzo producendo un effetto particolare, o ancora il Tremolo di Pedale (o vibrato) per fondere o chiarire sonorità di pagine bachiane, dissonanze, nebbie armoniche, possiamo associarlo al pedale 1C. oppure al Tonale, e per chi gradisce l'uso di tutti e tre i pedali, si piega il piede sinistro con il tallone un poco verso l'interno, mentre il piede destro è riservato al pedale del Forte, creando giochi timbrici interessanti ed effetti armonici da valutare sia per ogni pianoforte che per la condizione acustica ambientale, insomma:                     L'ORECCHIO E' IL SOLO GIUDICE

Perseverare

Non arrendersi  Non arrendersi  Non arrendersi  Non arrendersi mai
(Winston Churchill)

A proposito di...METRONOMO

Prima del 1816, anno in cui l'Ingegnere Maelzel inventò questo strumento utile per la durata "assoluta" dei suoni, i compositori per designare gli andamenti dei brani  prendevano come riferimento le danze.

Il nome deriva dal greco “metron” misura e “nomos” legge, è costituito da un doppio pendolo con un piombo fisso alla base che assicura l’oscillazione isocrona, ed uno al vertice più piccolo che scorre sull’asta graduata oscillante. Ciascun numero dal Grave 40 al Prestissimo 208 indica una delle parti in cui è scomposto il minuto primo, es.: 60 = 1/60 del minuto primo =  un minuto secondo.


Le oscillazioni possono indicare: l’Unità di Misura, l’Unità di Tempo, l’Unità di suddivisione. 
Ascoltare con attenzione assimilando internamente il movimento esterno, per poter in seguito riprodurlo nella pratica sia in solfeggio ritmico che associato fisicamente allo strumento o voce.
E’consigliabile cominciare ad usare il M. quando si possiede  una leggera conoscenza delle note di almeno 4 battute fermandosi sulla prima nota della quinta. Certamente non immediatamente alla velocità indicata dal brano (se la presenta) ma tre tacche sopra il numero indicato.
Ad es.: il brano porta 100 di velocità di arrivo, a partire dal 76, 84, 92 ripetere almeno 3 volte ogni velocità, ma prima di passare al 100 soffermarsi al 96 per altre 3 ripetizioni.
Espediente: per controllare l’uguaglianza delle semicrome, si può sfilare il peso superiore assegnando una semicroma ad oscillazione.
Nel 1817 Beethoven dedica il canone ostinato dello Scherzo della VIII Sinfonia all'invenzione di Maelzel.
Per calcolare la durata di un brano si procede moltiplicando il numero delle battute per l'Unità di valore indicato dal M. contenuti in una battuta, diviso l'indicazione Metronomica.
Es.: semiminima = 80 in 2/4 per 64 battute totali; 64 X 2 : 80 = 128 : 80 = 1,6 il brano dura circa un minuto e 6 secondi.



A proposito di...RITMO

 Cos'è il RITMO?
Esistono molte definizioni, ma dall'origine etimologica, dal greco "rhythmòs", di cui la radice -rheo- significa -io scorro-, il ritmo fa riferimento al movimento. Certo tutto nell’Universo ha un ritmo: dal movimento dei pianeti al cambio delle stagioni, dal succedersi del giorno e della notte alle maree ecc. L’uomo stesso nel suo vivere quotidiano, è regolato da un ritmo biologico e le sue attività sono scandite da un ritmo per essere efficienti. Il RITMO è attorno a noi ovunque, anche nella poesia e nella musica di cui costituisce uno dei tre elementi fondamentali.
Non è molto difficile comprendere che cos’è una melodia, ma come spiegare i valori musicali, divisioni e suddivisioni, teorie e noiose ore di solfeggio parlato per aiutare ad assimilare facilmente il ritmo. La consuetudine consolidata nell’insegnamento si basa sulla misurazione, si occupa della battuta e dell’insieme dei valori musicali che la compongono e che debbono essere eseguiti in un certo tempo. Ma questa prassi  dovrebbe facilitarne la comprensione, invece non sempre è il giusto mezzo per conseguirla, necessiterebbero più esercitazioni ritmiche con pochi valori, tale da concentrare l’attenzione solo sulla suddivisione. Verificare con il Metronomo studiando almeno tre diverse velocità lo stesso esercizio ritmico, e quindi passare alla divisione dello stesso.
Solo quando si avrà ottenuta la padronanza del ritmo si potrà associare la lettura delle note.
All'uopo nel 1993 ho editato presso la Casa Editrice Bèrben Ancona:
120 ESERCIZI RITMICI op.6 
Da impiegare con battito di mani o percuotendo un tamburello, triangolo, legnetti, oppure con una semplice matita sul banco, affiancando ad alta voce la suddivisione numerica dei movimenti (es. 2/4  u-no, du-e); giunti al "Riepilogo" di pag. 11 ricominciare dal primo esercizio sostituendo ad alta voce, alla suddivisione numerica, la nota DO legando le sillabe  in maniera piacevole e musicale (per evitare l'effetto gallina che cova). Continuare da pag.12 e terminare il testo con la suddivisione numerica e contemporaneamente cominciare un qualsiasi PRIMO CORSO di solfeggio concentrandosi sul posizionamento delle note nell'Endecalineo (pentagramma nella chiave di Fa o di Basso + rigo nella chiave di Do3 centrale + pentagramma nella chiave di Sol o violino = 11), ma con la padronanza del RITMO già acquisita. Riprendere da pag.12 con suddivisione DO e con la percussione terminando il testo.
Gli esercizi si possono utilizzare anche in duo, in trio, in gruppi, con percussioni diverse, scambiando i righi e gli esercizi appartenenti alla stessa frazione e ovviamente pronunciando le suddivisioni nella mente.
Anche l'ingresso a canone risulta interessante e divertente.